Cos’è L’Osteopatia
L’osteopatia è una professione sanitaria basata su un approccio manuale integrato e complementare alla medicina tradizionale, riconosciuta dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità e recentemente riconosciuta anche in Italia come professione sanitaria ( Dicembre 2017).
Viene definita come una medicina basata sul contatto manuale sia nella fase di diagnosi che di trattamento. L’Osteopata tramite una valutazione anamnestica, palpatoria e posturale diagnostica e tratta disfunzioni di mobilità dei tessuti corporei che possono influenzare lo stato di salute di una persona.
Si avvale di un approccio causale e non sintomatico, andando a ricercare dunque la vera causa scatenante il dolore; spesso infatti la causa del sintomo risiede lontano dalla zona dolorosa, l’osteopata dunque ricerca le alterazioni funzionali del corpo che possono portare al manifestarsi di diversi quadri sintomatologici.
L’osteopata non usa farmaci, macchine o strumenti particolari, ma si avvale esclusivamente delle sue mani per individuare la disfunzione somatica, attraverso la semplice palpazione del corpo del paziente. Attraverso manipolazioni e tecniche specifiche agisce liberando i tessuti in disfunzione per ripristinare una corretta mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi corporei: muscolo-scheletrico, circolatorio, nervoso, linfatico.
Il termine osteopatia è stato coniato dal suo fondatore Dr. Andrew Taylor Still alla fine del XIX secolo.
I Principi
Andrew Taylor Still fondò l’osteopatia su tre principi fondamentali:
Unità del corpo
l’individuo è visto nella sua globalità come un sistema composto da muscoli, strutture scheletriche, organi interni che trovano il loro collegamento nei centri nervosi della colonna vertebrale. Ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, dunque, il benessere.
Relazione tra struttura e funzione
il Dr. Still concluse che l’osteopatia poteva riassumersi in un’unica frase “la struttura governa la funzione”. La perfezione di ogni funzione è legata alla perfezione della struttura portante, se tale equilibrio è alterato ci si trova di fronte a una disfunzione osteopatica, caratterizzata da una zona corporea in cui è andata persa la corretta mobilità. L’organismo reagirà a tale disequilibrio creando delle zone di compenso e di adattamenti corporei non favorevoli al benessere generale dell’organismo.
Autoguarigione
in osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione del corpo al fine di permettere all’organismo, sfruttando i propri fenomeni di autoregolazione, di raggiungere la guarigione. L’osteopatia mira a ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno al fine di permettere all’organismo di poter trovare un proprio equilibrio ed un proprio benessere.
La Filosofia
“La filosofia osteopatica nei suoi principi considera l’essere umano quale unità individuale la cui struttura, funzione, mente e spirito sono mutuamente e reciprocamente interdipendenti. L’Osteopatia ricerca le restrizioni di mobilità presenti nel sistema corporeo e attraverso tecniche specifiche mira al ripristino della mobilità normale o, in caso di patologie invalidanti, la mobilità residua, esclusivamente utilizzando tecniche manuali. La restrizione dei movimenti influenza, spesso provocando danni significativi, la naturale fisiologia dei tessuti; l’organismo risponde con adattamenti compensatori che nel tempo possono predisporre l’insorgenza di dolore o di vere e proprie sindromi funzionali invalidanti. Il grado di mobilità recuperato si traduce così in uno stimolo riorganizzativo ed in una ridistribuzione delle sollecitazioni meccaniche; ne consegue una riduzione degli stress articolari, minor fatica e maggior benessere per i tessuti dell’organismo.”
Registro degli Osteopati d’Italia (R.O.I.)
I Limiti dell’ Osteopatia
L’Osteopatia non si occupa delle lesioni anatomiche gravi e di tutte le urgenze mediche. Non può guarire le malattie degenerative (artrosi, osteoporosi, ecc), le malattie genetiche, le malattie infettive e/o infiammatorie (reumatiche) e le fratture. Tuttavia, l’osteopatia può agire sulle conseguenze di queste affezioni.
Integrazione con la medicina tradizionale
“L’osteopatia viene utilizzata, in particolare, per la cura delle affezioni dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico, ma si rivela spesso efficace, in molti altri disturbi funzionali di carattere posturale, viscerale e psicosomatico la cui eziologia consenta, sia una gestione osteopatica autonoma, che con la collaborazione multidisciplinare con altre figure professionali.
Le sinergie tra Osteopatia ed altre figure professionali sanitarie hanno spesso permesso di ridurre tempi e costi relativi al trattamento di affezioni e disagi che, a volte, non trovano risposte soddisfacenti da altri mezzi terapeutici.
E’ da sottolineare come la raccolta delle informazioni inerenti la storia funzionale e clinica del paziente non miri ad una conclusione diagnostica, di naturale pertinenza medica, bensì all’esclusione di aspetti patologici che costituiscano controindicazione al trattamento osteopatico.”
Registro degli Osteopati d’Italia (R.O.I.)